PRIMA EDIZIONE
Summit di Psicologia Monza 2022
Il cambiamento:
fra rischi ed opportunità
Sabato 12 novembre 2022
Sala Comunale di via Santa Maddalena, 7
12 novembre: Giornata di Psicologia a Monza
Presso la Sala Comunale di Monza, nella suggestiva cornice di una chiesa sconsacrata, si è tenuta la prima edizine del Summit di Psicologia del tema “Il Cambiamento”. Un occasione di dibattere e rispondere alle domande del pubblico in merito agli interventi dei relatori.
Dott. Paoletta
Dott.ssa Fanini
Dott.ssa Veronese
Dott.ssa Cozzuto
Dott.ssa Beccia
Dott.ssa Albanese
Dott. Pirola
Dott. Sottocorno
Dott. Balio
Dott. Trevisan
Dott.ssa Pizzoli
Dott.ssa Fernandez
Evento patrocinato da
Video e interventi
Summit di Psicologia Monza 2022
L’intera giornata è stata moderata dal dott. Simone Sottocorno, Responsabile Clinico del Centro InTerapia.
Evento organizzato da
La coppia che cambia
Riassunto intervento
La coppia che cambia: come affrontare il cambiamento senza esserne travolti.
“Come si cambia per non morire, come si cambia per amore”, cantava Fiorella Mannoia.
Eppure l’accusa più comune quando due partner discutono è: “non ti riconosco proprio più, sei cambiatə!”, affermando, con questa frase, la sorpresa e lo sbigottimento di fronte al cambiamento dell’altrə.
Sembra superfluo ribadirlo eppure le persone cambiano; ogni giorno un po’, com’è normale che sia. Io, voi, tutti, cambiamo. E di conseguenza la coppia cambia: anzi, ogni rapporto umano muta nel corso degli anni.
Diventa quindi necessario intercettare tale cambiamento, tale mutabilità della forma della coppia, affinché si possa maturare come individui e far sì che il proprio rapporto amoroso superi le intemperie della vita e le prove che ogni individuo ed ogni coppia affronta suo malgrado.
Non è affatto facile come può sembrare perché spesso, ciò che accade è che la stabilità del rapporto di coppia spinge a rilassarsi, a sedersi e, ahimè, a dare l’altrə per scontato: l’altrə ci sarà sempre, pensiamo. Se poi, aggiungiamo, quella coppia amorosa, come conseguenza del sentimento che ognunə prova verso l’altrə, decide di mettere al mondo dei bambini, questo renderà più complicato il compito, fondamentale, di manutenzione del rapporto amoroso.
Vedremo quali sono gli stereotipi che impediscono una focalizzazione su tale compito, le fatiche e le disillusioni che ogni percorso di coppia vivrà e gli strumenti che sono necessari affinché ogni coppia possa rinnovarsi e procedere nel corso degli anni mantenendo alto il livello di soddisfazione e di appagamento all’interno della relazione amorosa.
Descrizione professionale
Sono Psicologo, Psicoterapeuta ed Analista Transazionale, Terapeuta EMDR. Svolgo questo lavoro da oltre 20 anni occupandomi di problematiche legate all’ansia, alla depressione ed emotivo-relazionali in genere. Esperto di terapia individuale, terapia di coppia e terapia di gruppo. In passato Consulente per Enti Pubblici di Tutela dell’Infanzia e Giudice Onorario presso la Corte d’Appello di Milano, Sezione minori e famiglia. Ricevo negli studi di Monza e di Milano.
La coppia che diventa famiglia, quattro anni di cambiamenti
Riassunto Intervento
Quando il cambiamento dei bisogni nella coppia porta al desiderio di costruire una famiglia, gli equilibri di intimità e progettualità vengono automaticamente spostati per far spazio a un nuovo piccolo individuo.
Quali sono le caratteristiche della coppia felice?
Come si affrontano gli ostacoli durante la ricerca della gravidanza, l’attesa e il post parto?
Esiste un modo per prendere le decisioni migliori nell’accudimento dei bambini nei loro primi mille giorni di vita?
Non serve cercare istruzioni per l’uso: alcune semplici conoscenze possono indicare la giusta via.
Descrizione professionale
La sua formazione le permette di svolgere l’attività clinica secondo diverse modalità e tempistiche, valutando le più funzionali in base alle necessità del paziente.
Il lavoro nell’ambito della psicologia perinatale è il suo modo per intervenire tempestivamente sul malessere psicologico, emotivo e relazionale di genitori e figli nei loro primi mille giorni di vita, affinché la famiglia possa creare la propria base sicura per crescere secondo un sano equilibrio.
Separazione di coppia e mediazione famigliare: un percorso per il cambiamento
Riassunto intervento
Cosa accade quando una coppia si separa? A quali fatiche emotive e organizzative va incontro l’intero sistema famigliare? Come il conflitto, nonostante rappresenti un legame critico e doloroso, si trasforma in -opportunità- per la coppia genitoriale di rivedere posizioni e bisogni di tutti i componenti del nucleo?
In che modo l’intervento di mediazione famigliare aiuta le parti a collaborare verso soluzioni pratiche che riguardano la vita dei figli? E come favorisce la realizzazione di una co-genitorialità ora responsabile e consapevole nonostante si sia estinto il legame di coppia?
L’intervento si occuperà di trattare il tema della separazione di coppia e i suoi sviluppi all’interno della famiglia. Inoltre, sarà presentato il percorso di mediazione famigliare e di come questo supporti i genitori attraverso l’incremento dell’empowerment genitoriale, favorendo il dialogo e la negoziazione verso una nuova definizione di famiglia.
Descrizione professionale
In qualità di pedagogista svolgo interventi di consulenza ad orientamento sistemico rivolti a famiglie che attraversano problematiche relazionali. In particolare, sono specializzata nella consulenza destinata alle coppie genitoriali in fase di separazione, anche laddove esiste una forte conflittualità.
Mi sono occupata di interventi educativi domiciliari protetti o in Spazio Neutro tra genitori e figli minorenni non conviventi, per conto dell’Autorità Giudiziaria.
In qualità di Arteterapista sono esperta nella progettazione e realizzazione di percorsi individuali soprattutto dedicati all’infanzia, lavorando sulle problematiche comportamentali e sui vissuti emotivi del bambino; altresì, mi rivolgo alle famiglie al fine di promuovere un miglioramento delle dinamiche relazionali.
Attualmente sto frequentando la scuola di specializzazione in Mediazione Famigliare.
Oltre la coppia: declinazione della relazione amorosa
Riassunto intervento
La relazione amorosa è sempre stata, per definizione, tra due persone, quantomeno nella cultura occidentale. L’esperienza comune di molte persone, tuttavia, è molto diversa: innamorarsi al di fuori di una relazione solida e gratificante è esperienza comune, alle volte dolorosa, che può portare alla crisi o alla rottura della coppia. Proprio per questo si inizia a parlare di monogamia etica: vale a dire la scelta consapevole di stare in una coppia con vincolo di esclusività, e l’impegno esplicito a mantenere il proprio investimento erotico e sessuale all’interno di essa. Siamo abituati a dare questi aspetti come scontati, tuttavia la realtà dimostra come non lo siano affatto e quanto la rottura dell’implicito accordo di fedeltà possa essere dolorosa.
Le relazioni non monogame sono una sfida al concetto stesso di relazione amorosa, che nella nostra cornice culturale è per definizione a due, nella quale la scelta stessa di dedicarsi solo ed esclusivamente all’amata/o costituisce la base del romanticismo: io scelgo SOLO te e tu scegli SOLO me.
Dal dizionario Treccani, nella definizione di amore leggiamo: ‘sentimento che attrae due persone ….; comune a tutte queste forme è, di norma, la tendenza più o meno accentuata al rapporto reciproco ed esclusivo’.
Dunque, la possibilità di una relazione amorosa senza esclusiva appare priva di una delle componenti essenziali. Le relazioni poliamorose indicano una scelta radicalmente diversa, basata sul consenso, ovvero sul-esplicita condivisione di intenti e sulla definizione di confini e spazi.
Le implicazioni di una tale scelta possono far paura, e farci temere una sorta di deriva relazionale in cui la famiglia, nucleo di base della nostra società, viene travolta ed annullata.
Chiediamoci dunque di cosa vi sia bisogno perché una relazione sia sana e soddisfacente. Le relazioni poliamorose, per poter funzionare, necessitano di comunicazione chiara, aperta e trasparente; di una contrattazione
Descrizione professionale
Sono laureata in psicologia all’Università degli Studi di Trieste con curriculum psicobiologico (ovvero, neuropsicologia e psicologia sperimentale).
Mi sono specializzata in psicoterapia con quale approccio l’Analisi Transazionale al Centro Berne di Milano.
Ho quindi iniziato al mia pratica professionale privata a Monza.
Mi sono formata in consulenza sessuologica presso l’università Bicocca di Milano.
Ricevo presso il mio studio a Monza,. In viale Campania 65.
Prima Tavola Rotonda Summit Monza 2022: Coppia e cambiamento
Il cambiamento in terapia con le tecniche immaginative della schema therapy
Riassunto intervento
L’intervento ha come obiettivo quello di mostrare come la Schema Therapy, che è una terapia evidence based, attraverso la tecnica dell’Imagery rescpritnig, può produrre un cambiamento che permette di trovare il giusto equilibrio tra i bisogni personali e le richieste del mondo esterno.
Si cercherà di spiegare perché continuiamo a reiterare comportamenti disfunzionali che ci portano sofferenza. Senza capire bene il perché noi ripetiamo continuamente schemi comportamentali scivolando nelle stesse trappole che rendono difficile il cambiamento Queste trappole determinano il nostro modo di pensare, di sentire, di agire e di relazionarci con gli altri. La ricerca ha dimostrato che utilizzando tecniche immaginative è possibile la riparazione della ferita emotiva che sta alla base degli schemi maladattivi precoci.
Descrizione professionale
La Dott.ssa Laura Beccia è Psicologa Clinica, laureata all’Università degli Studi di Padova. Si specializzata dapprima in terapia cognitivo-comportamentale presso la scuola della dr.ssa S. Sassaroli Studi Cognitivi a Milano, per poi approcciarsi negli anni alla Schema Therapy, che riconosce come metodo efficace e funzionale da integrare nella propria pratica clinica. Diventa pertanto terapeuta Certificata e Supervisore riconosciuto dalla Società Internazionale International Society of Schema Therapy (ISST).
L’importanza e il riconoscimento che da a questo metodo la porta a diventare socio dell’Istituto di Scienze Cognitive e cofondatore della Società Italiana per la Schema Therapy di cui ora è presidente oltre che responsabile dello Schema Therapy Center di Saronno nel Centro di psicoterapia integrata.
Da anni organizza convegni internazionali di Schema Therapy invitando docenti e professionisti più illustri nel mondo e tiene corsi di formazione in Italia. Cofondatore del CIDA (centro Italiano Disturbi Alimentari) Milano.
Il tema del cambiamento attraversa la storia e il pensiero umano, la scienza, l’arte, la politica, la vita
Riassunto intervento
Cambiare vuol dire prendere una nuova direzione, curvare in senso letterale, apre all’evoluzione e al progresso, come all’involuzione e alla regressione.
Il cambiamento interessa in modo peculiare la nostra disciplina, la neurologia e la psichiatria dell’età evolutiva, e il periodo della vita che chiamiamo adolescenza.
I Servizi della nostra Unità Operativa hanno una lunga tradizione di lavoro con gli adolescenti e i loro adulti di riferimento.
Sostando nel solco di questa tradizione, propongo l’incipit di un lavoro di Eugenio Gaddini, del 1984, che testimonia come la tematica sia sempre attuale.
“Se è vero, come oggi crediamo, che l’individuo non è il risultato automatico della sua combinazione genetica, ma è invece il risultato del suo sviluppo, vale a dire della sua interazione con l’ambiente in cui nasce e cresce, dobbiamo ammettere che la psicopatologia individuale cambia, così come cambia l’individuo umano a seconda dell’ambiente socio-culturale in cui si forma (Rangell, 1975). Di fatto, l’epidemiologia della malattia mentale varia quantitativamente e qualitativamente da una società all’altra, e in una stessa società nel tempo, man mano che questa società cambia”. Ritengo altrettanto necessario proporre una riflessione sul persistente dell’uomo, inteso come ciò che lo caratterizza in ogni epoca e cultura ed è materia del nostro lavoro: la sofferenza, l’innamoramento, l’amore, la paura del dolore, il dispiacere per la perdita di ciò che amiamo, il piacere della costruzione e dello sviluppo.
Descrizione professionale
Medico Neuropsichiatra Infantile e Professore Associato.
Lavora presso l’Ospedale San Gerardo di Monza e l’Università di Milano Bicocca.
Cambiamento nella domanda di richiesta di aiuto nel Consultorio Familiare: focus sul malessere espresso dagli adolescenti
Riassunto intervento
Nell’ultimo periodo le persone continuano a manifestare nuovi segnali di fatica e disagio in modo sempre più crescente. Ora che vi è un ritorno alla “vita normale” ci si trova a fronteggiare un’ondata di nuove richieste di aiuto. La domanda è aumentata e anche il disagio espresso è diverso: stanchezza, “ritiro” sociale, ansia per il futuro, aggressività, irrequietezza… questi sono solo alcuni dei sintomi manifestati da chi decide di rivolgersi al Consultorio. Uno sguardo più attento viene dato all’adolescente che manifesta reazioni diverse nella ricerca di soluzioni adattive ad un nuovo contesto che sta vivendo: aumento delle condotte autolesive, disturbi alimentari, dipendenze da internet, disregolazione emotiva…
Quali strumenti mettere in campo? Come accompagnarlo nel suo percorso di crescita? Quali resistenze si incontrano?
Descrizione professionale
Dal 2002 è Direttore del Consultorio Familiare (Fondazione Onlus C.O.F. Monza), all’interno del quale si occupa degli aspetti di coordinamento e gestione dell’attività Psico-Socio-Pedagogica con particolare riferimento alla gestione delle Equipe multidisciplinari e della formazione clinica.
Svolge inoltre percorsi per il benessere psicologico-sociale nelle scuole Secondarie di Secondo Grado del Territorio della Provincia di Monza e Brianza (affettività, sessualità, consulenza psicologica “sportello di ascolto” per studenti, genitori e insegnanti).
Svolge la sua attività clinica a Monza anche in studio privato utilizzando il metodo EMDR, tecniche immaginative, visualizzazioni, training autogeno e ipnosi rivolte ad adulti e adolescenti.
Adolescenti e gioco di ruolo: una strategia terapeutica per il cambiamento
Riassunto intervento
Esistono fasi evolutive, come l’adolescenza, che comportano cambiamenti rilevanti: si assiste a mutamenti fisici, psicologici ed emotivi. Non di rado questi possono accompagnarsi a fatiche e difficoltà di adattamento, che si possono manifestare con collera, comportamenti aggressivi e autolesionismo, oppure con perdita di energie, ritiro sociale e dipendenza da videogiochi.
La ricerca scientifica ha dimostrato che partecipare ad esperienze terapeutiche gruppali basate sul Gioco di Ruolo (GdR) incrementa competenze sociali e metacognitive, favorendo un maggiore benessere. In particolare, i benefici riscontrati riguardano lo sviluppo della capacità riflessiva, della regolazione emotiva, un incremento della flessibilità cognitiva e comportamentale; viene anche stimolata l’elaborazione di parti di sé e vissuti personali.
Nello specifico, dunque, il Gioco di Ruolo ha lo scopo di promuovere il cambiamento nei giovani attraverso un’attività socializzante, di cooperazione e riflessione, in grado di favorire creatività, autoregolazione e flessibilità, stimolando il superamento delle fatiche evolutive.
Descrizione professionale
Avvio la mia attività professionale nel contesto della Tutela Minorile sino a diventare Responsabile dei Servizi Educativi Domiciliari per numerosi distretti della Brianza. Parallelamente approfondisco l’attività clinica e di ricerca nello studio e trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi, dei disturbi d’ansia e dei disturbi alimentari presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Svolgo docenze e supervisioni cliniche, partecipo a convegni e mi dedico alla divulgazione scientifica della psicoterapia.
Il giovane adulto: cambiare per diventare se stessi
Riassunto intervento
La giovane età adulta è una fase del ciclo di vita meno considerata rispetto ad altre, che si colloca a metà fra l’appena conclusa adolescenza e la futura genitorialità, periodi molto più osservati e considerati in ambito clinico e teorico. I giovani adulti non hanno sempre percorsi formativi e professionali lineari, non hanno ancora raggiunto una fase di indipendenza economica stabile, abitano con i genitori, faticano a costruire legami stabili di coppia, sono confusi e incerti rispetto ai cambiamenti che li coinvolgono. Vengono però spesso dimenticati, lasciati alle prese con il mondo della precarietà, il disorientamento legato ai percorsi scolastici che si concludono e le speranze verso il proprio futuro da adulti.
Possiamo sicuramente rintracciare l’influenza di variabili sociali ed economiche collettive, ma gli aspetti individuali e psicologici ci aiutano a riformulare una prospettiva su questa terza nascita che i giovani devono attraversare. Basti pensare al processo di separazione e individuazione che si allunga oltre l’adolescenza, al passaggio da un modello familiare tradizionale alla famiglia affettiva ed ai cambiamenti individuali e relazionali che accompagnano questo periodo della vita.
In ambito psicoterapeutico diventa quindi centrale poter mettere in luce e dedicare uno spazio di ascolto e scoperta rispetto alla consapevolezza di sé, delle strategie con cui vengono affrontate le numerose sfide che emergono fra i 20 e i 30 anni, dando significato a emozioni, comportamenti e aspettative. Accompagnare i giovani adulti in un percorso psicologico psicoterapeutico va dunque nella direzione di poter “sbrogliare la matassa”, accrescendo la conoscenza di sé, sostenendo lo svincolo dalla fase di vita precedente e l’apertura verso il cambiamento all’età adulta, potendo diventare a pieno se stessi.
Descrizione professionale
Il cambiamento smart del mondo del lavoro. Opportunità o limite?
Riassunto intervento
Negli ultimi due anni tutti noi abbiamo dovuto far fronte a cambiamenti improvvisi e travolgenti. Il mondo del lavoro è stato repentinamente costretto a trasformare modalità, spazi e tecnologie per consentire ad ognuno di poter continuare ad esprimere la propria professionalità in sicurezza.
Quali i vantaggi e gli svantaggi di tutto questo?
Quali i costi e i benefici da un punto di vista psicoemotivo?
dr. Marco E. Trevisan, dr.ssa Alessandra Cicero, dr.ssa Michela Lauro, dr.ssa Simona Veroni
Descrizione professionale
Da oltre dieci anni lavora sul territorio di Monza con adulti ed adolescenti, rispondendo alle domande dell’utenza con interventi terapeutici mirati. La passione per la psicoterapia, il continuo aggiornamento professionale ed il costante lavoro di equipe con i professionisti di Centro Acacia lo portano ad avvicinarsi alle novità in ambito di tecniche psicoterapiche con occhio aperto e critico allo stesso tempo, con il fine di lavorare in modo personale ed integrato.
Da sempre crede che la divulgazione in ambito psicologico -scientifica ma comprensibile a tutti- possa essere un prezioso primo strumento per tutti coloro che attraversano un momento di difficoltà, a cui magari faticano a dare un nome ed un senso.
La diagnosi di malattia cronica: tra identità e cambiamento
Riassunto intervento
La diagnosi di una malattia impone alla persona una ristrutturazione più o meno massiccia del senso della propria identità. La diagnosi di malattia cronica può infatti rappresentare una vera e propria interruzione o distruzione biografica ed impone un cambiamento negli schemi preesistenti della persona che riceve diagnosi, dei familiari e anche del sistema sociale e lavorativo che circonda la persona.
Il corpo e la sua fisiologia alterata richiedono infatti spesso un cambiamento all’individuo, non solo nello stile di vita quotidiano ma anche nell’idea che ha di sé e degli altri. Spesso dopo una diagnosi la persona può avvertire una frattura, tra un prima e un dopo e, affrontare una fase di destrutturazione delle credenze su di sé quasi paragonabile all’esperienza del lutto è una tappa necessaria prima di raggiungere una nuova integrazione, un nuovo senso di unità. Nell’esperienza di malattia, la persona può sperimentare che la propria identità, considerata spesso stabile, è in realtà dinamica e capace di adattamento e cambiamento. Comprendere ed ascoltare aspettative e punti di difficoltà e di forza che vengono sollecitati da una diagnosi di patologia cronica è un primo passo per aprire il dialogo e la convivenza tra la persona malata, la propria malattia ed il sistema che circonda entrambe, attraverso un processo di destrutturazione, accomodamenti e integrazioni.
Descrizione professionale
Il cambiamento attraverso la psicoterapia – Il contributo dell’EMDR
Descrizione professionale
Docente in varie scuole di Psicoterapia e in vari corsi di specializzazione nell’emergenza, in psicologia clinica e delle organizzazioni.
Presidente Associazione per l’EMDR in Italia e docente corsi EMDR.
Membro del Consiglio Direttivo FISP (Federazione Italiana Società Scientifiche di Psicologia).
Autrice di varie pubblicazioni in riviste scientifiche e di libri sul Trauma e sull’EMDR.
Evento di Psicologia a Monza
presso Sala Comunale di via Santa Maddalena, 7
Cell. 375 568 1922
E-mail info@centrointerapia.it